Le autorità iraniane mettono a morte tredici persone in due giorni.
La mattina del 6 gennaio, cinque prigionieri condannati a morte per omicidio sono stati impiccati nella prigione Rajai Shahr a Karaj. Secondo fonti vicine a Iran Human Rights, i nomi dei detenuti sono: Maghsoud Mehdizadeh, Hamid Khodabandebou, Mehdi Sadeghi e Mohammad Nadirnejad.
I prigionieri erano tra i dieci trasferiti in isolamento il 3 gennaio in previsione della loro esecuzione. Secondo quanto si apprende, gli altri detenuti hanno fatto ritorno nelle loro celle dopo aver ricevuto una proroga sul loro caso.
Nella stessa giornata tre prigionieri sono stati impiccati nella città di Nazarabad per reati di droga e quattro uomini e una donna sono stati messi a morte nella Prigione Centrale Tabriz per omicidio e reati di droga tra il 5 e il 6 gennaio.
E’ stata la magistratura della provincia iraniana di Alborz a riferire, il 6 di gennaio, la notizia dell’esecuzione di tre persone nella città di Nazarabad. Secondo Mohammad Gheyomi, pubblico ministero di Nazarabad, i prigionieri erano nel braccio della morte per droga. Non c’è alcun riferimento ai nomi delle vittime, alla data esatta dell’esecuzione né al luogo (in prigione o in pubblico).
Lo stesso giorno, Il Kurdistan Human Rights Network ha dato notizia dell’esecuzione di quattro uomini e una donna nella Prigione Centrale Tabriz condannati per omicidio e reati di droga. Un uomo di nome Mehdi Nasirtian è stato impiccato il 5 gennaio, mentre tre uomini e una donna, sono stati messi a morte il 6 gennaio.
I detenuti sono stati identificati come: Tofigh Mohammadfar, Hossein Zadegan Eskandar, Amir Ali Zadegan Eskandar (cognato di Hossein) e Zahra Nemati (moglie di Amir Ali).
Nessuna delle esecuzioni verificatesi il 5 e il 6 gennaio nella Prigione Centrale Tabriz è stata ufficialmente annunciata dalle autorità iraniane, nemmeno dalla Magistratura.
Fonte: Iran Human Rights
