Tra il 12 e il 16 novembre almeno sei persone sono state messe a morte dalle autorità iraniane in due differenti prigioni. La maggior parte delle impiccagioni sono state effettuate per presunti reati di droga.
Il 14 novembre, un cittadino pakistano, Younes Jamaloldini, è stato messo a morte nella Prigione Centrale Zahedan per reati di droga. Secondo forti riservate, Jamaloldini, un uomo di circa 35 anni, era stato trasferito dalla sezione della sua prigione in isolamento, in attesa dell’esecuzione.
“Attualmente ci sono almeno nove cittadini pakistani nella Prigione Centrale Zahedan, cinque di questi condannati a morte per traffico di droga, gli altri condannati all’ergastolo. A parte uno di loro che si trova nella sezione giovanile, gli altri sono nel braccio 7. Ci sono inoltre 15 cittadini afgani nella stessa sezione, la maggior parte condannati a morte”, ha riferito una fonte informata che ha chiesto di rimanere anonima.
il 12 e il 16 novembre, 5 prigionieri, inclusa una donna, sono stati impiccati nella Prigione Centrale Tabriz. Secondo Kurdistan Human Rights Network, i detenuti messi a morte per reati di droga sono: Mohammad Ali Zamani, Jafar Azizi, Mohammad Panahvand, e Hagar Safari. Il 16 è stato messo a morte una detenuto accusato di omicidio. L’uomo è stato identificato come Saeed Rahimi.
Fonti ufficiali iraniane hanno taciuto sulle recenti esecuzioni nelle carceri Tabriz e Zahedan.
Fonte: Iran Human Rights