Il 30 giugno Reporter Senza Frontiere ha appreso dell’arresto di Mohammad Solimaninya, gestore del sito di social networking u24, precedentemente convocato nel carcere di Evin, a Teheran.
L’uomo era già stato arrestato il 10 gennaio di quest’anno e poi rilasciato su cauzione il 22 maggio, in seguito al pagamento di 40 milioni di toman (circa 4500 euro)
Il 9 giugno, l’avvocato Farideh Gheirat è stato informato che alla sua cliente, la giornalista e attivista per i diritti delle donne Noushin Ahmadi Khorasani, era stata notificata una condanna, sospesa in attesa di esami probatori, a un anno di carcere da parte della ventiseiesima sezione della Corte rivoluzionaria di Teheran. La giornalista è la fondatrice del sito della Scuola femminista e co-organizzatrice della campagna “Un milione di firme per l’uguaglianza”, tesa a cambiare le leggi che discriminano le donne.
Dall’inizio del mese di marzo, poco prima della Giornata Internazionale della Donna, il governo ha intensificato la pressione sulle cyberattiviste per i diritti delle donne, come Khorasani, regolarmente vittime di minacce e arresti.
Fonte: Reporters Without Borders