Nasrin Sotoudeh, l’avvocata e attivista per i diritti umani in carcere, ha ottenuto un permesso temporaneo per la prima volta da quando è stata messa dietro le sbarre, nel settembre del 2010.
Il marito Reza Khadan ha scritto sulla sua pagina Facebook che alla moglie è stato concessa una licenza di 3 giorni, dal 18 al 20 gennaio, e che alla data del 18 era già con la sua famiglia.
Nasrin Sotoudeh sta attualmente scontando una condanna a 6 anni di carcere. Ha affrontato diversi scioperi della fame per protestare contro la sua condizione in prigione e la violazione dei diritti suoi e della sua famiglia. Il suo ultimo sciopero della fame è durato più di 40 giorni, fino a che le autorità hanno concesso la cancellazione del divieto di viaggiare imposto alla figlia minore, un divieto che non aveva alcuna ragione legale. Secondo gli ultimi rapporti, le autorità giudiziarie hanno esercitato diverse forme di pressione sulle famiglie dei prigionieri politici e lo sciopero della fame di Sotoudeh è un grido di protesta contro queste pratiche.
Sotoudeh è accusata di “attentato alla sicurezza nazionale e propaganda contro il regime” per la sua collaborazione con il Centro dei Difensori dei diritti umani, una organizzazione non governativa che offre servizi legali pro bono in casi di violazione dei diritti umani.
Nel frattempo, è stato rilasciato un permesso di uscita dal carcere anche a Bahareh Hedayat, un’attivista studentesca. Secondo il marito Omid Ahmadian, le è stata concessa una licenza per malattia ma le è stato vietato di rilasciare interviste o di continuare la sua attività politica. Hedayat sta scontando una condanna a nove anni e mezzo di carcere.
Fonte: Radio Zamaneh