Prigionieri di coscienza iraniani: sul “Guardian” è online un database con guida interattiva | Iran Human Rights

Prigionieri di coscienza iraniani: sul “Guardian” è online un database con guida interattiva

870 nomi, tutti accomunati da uno stesso destino: quello di essere, o essere stati, prigionieri di coscienza in questi anni in Iran. Non è forse un elenco esaustivo, ma è senza dubbio il database più completo disponibile online. Di oltre 300 di questi prigionieri non c’è nemmeno una foto. Di molti sono incerti lo status, l’accusa, la condanna. Il database è online sul sito del Guardian, il quotidiano britannico molto attento alle vicende iraniane, ed è frutto di mesi di lavoro da parte del giornalista Saeed Kamali Dehghan e dell’attivista Anita Hunt.

Conterrà probabilmente errori o imprecisioni, inevitabili considerati la mole dei dati e la quantità delle storie umane che rappresenta; è tuttavia, nel suo complesso, un documento unico, prezioso e al tempo stesso agghiacciante, perché dà modo di toccare con mano, in pochi click, l’entità della spaventosa repressione che il regime della Repubblica Islamica dell’Iran ha compiuto nel periodo seguito alle elezioni presidenziali del 2009. E’ possibile navigare nel database anche scegliendo la categoria dei prigionieri. Attivisti, minoranze, donne, avvocati, giornalisti/blogger. Si sentono forse la mancanza della categoria “studenti” e di quella “difensori dei diritti umani”, che sono state tra le più colpite dal regime e che vengono riassorbite in quella “attivisti”. Ma questo non depone contro il lavoro (davvero encomiabile) di Kamali Dehghan e Hunt, semplicemente parla di quanto ramificata e articolata sia stata, e continui ad essere, la repressione messa in atto dalle autorità iraniane: tale che non è nemmeno possibile darle adeguata sintesi in modo da rappresentare tutti i settori della società civile iraniana colpiti dagli arresti di questi anni.

Fonte: The Guardian

Iran Human Rights Italia Onlus è la sezione italiana di Iran Human Rights(IHR), organizzazione non governativa, apartitica e politicamente indipendente che ha sede a Oslo ed è attiva dal 2007.

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