Desta crescente preoccupazione lo stato di salute di Hossein Ronaghi Maleki, blogger e prigioniero di coscienza detenuto nella sezione 350 del carcere di Evin (Teheran). Le sue condizioni sono drasticamente peggiorate a seguito della confisca dei suoi farmaci da parte degli ufficiali carcerari.
L’attivista Maleki è rientrato nella prigione di Evin il 21 maggio. Gli è stato negato un prolungamento della libertà provvisoria, ottenuta per ricevere urgenti cure mediche, a causa delle imminenti elezioni presidenziali. Da quando ha rimesso piede in carcere non ha avuto ancora accesso alle cure mediche di cui ha bisogno; al contrario i suoi effetti personali e i farmaci, che necessitano un’assunzione giornaliera, gli sono stati confiscati nonostante la grave disfunzione renale di cui è affetto, l’infiammazione alla prostata e diversi problemi alla vescica.
Secondo il parere di medici e specialisti, l’ambiente carcerario, l’assenza di una struttura ospedaliera specializzata ed il mancato accesso a cure mediche appropriate, l’alimentazione non adeguata, rappresentano fattori estremamente nocivi per lo stato di salute di Maleki. Tuttavia le autorità giudiziarie di Teheran si sono rifiutati di estendere il suo permesso.
Il ritorno di Maleki e di altri prigionieri di coscienza in prigione, tradisce la chiara intenzione da parte delle autorità iraniane di esercitare un più rigido controllo in vista delle elezioni presidenziali.
Fonte: Kaleme
Traduzione inglese a cura di Persianbanoo
