Mohammad Ali Taheri non può essere messo a morte per le sue idee: l’appello di Ahmed Shaheed al governo iraniano | Iran Human Rights

Mohammad Ali Taheri non può essere messo a morte per le sue idee: l’appello di Ahmed Shaheed al governo iraniano

Il Relatore Speciale delle Nazioni Unite per la situazione dei diritti umani in Iran, Ahmed Shaheed, ha esortato le autorità iraniane a commutare immediatamente la pena di morte recentemente emessa ai danni di Mohammad Ali Taheri, noto autore di teorie mediche alternative praticate in Iran e all’estero, e fondatore di Eran-e-Halgheh, un istituto di arti e culture che ha promosso il concetto di medicina alternativa. 

Secondo quanto riportato, Taheri è stato condannato a morte il 1 agosto con l’accusa di Fisad-fil-Arz(corruzione sulla terra), mentre stava scontando cinque anni di prigione. E’ stato arrestato nel maggio del 2011 e condannato a cinque anni di prigione per oltraggio ai precetti islamici.”E’ inaccettabile e una chiara violazione del diritto internazionale per un individuo essere imprigionato e condannato alla pena di morte per aver esercitato pacificamente il diritto alla libertà di religione e di espressione”, così il relatore delle Nazioni Unite. “Taheri è stato condannato alla pena di morte per le sue convinzioni spirituali e per i suo insegnamenti”.Il Relatore Speciale ha fatto notare che le Nazioni Unite si oppongono all’uso della pena di morte in qualsiasi circostanza, e ha ricordato che l’Iran ha ratificato la Convenzione sui diritti civili e politici. “La convenzione tutela la libertà religiosa o di credo e prevede che i paesi che non hanno abolito la pena di morte la usino solo per i reati più gravi, che riguardano omicidi internazionali, e solo dopo un equo processo, tra le altre tutele”, spiega Ahmed Shaheed.”Le azioni di Taheri sono pacifiche e sono tutelate dalla legge internazionale sui diritti umani”, ha dichiarato l’esperto di diritti umani.

“I diritti tutelati dalle leggi internazionali riguardano il diritto di avere e di esprimere qualsiasi credo si scelga, a prescindere dal fatto che tale espressione avvenga attraverso attività private o insegnamenti pubblici”, ha affermato Shaheed. “Condannare una persona a morte per aver espresso le proprie convinzioni è inaccettabile”.

L’appello di Shaheed è stato avallato dai Relatori speciali delle Nazioni Unite sulla libertà religiosa o di credo, Heiner Bielefeldt, sulla tortura, Juan E.Mendez, sulle esecuzioni extragiudiziali, Christof Heyns, sulla libertà di opinione e espressione, David Kaye, e sui difensori dei diritti umani, Michel Forst.

Il Relatore Speciale Shaheed ha anche rinnovato il suo appello al governo della Repubblica Islamica dell’Iran a istituire una moratoria sulla pena capitale e a dimostrare il suo impegno nell’onorare l’obbligo di rispettare e proteggere il diritto alla vita e le libertà fondamentali garantite dal diritto nazionale e internazionale.

Fonte: Sito ufficiale di Ahmed Shaheed 

Iran Human Rights Italia Onlus è la sezione italiana di Iran Human Rights(IHR), organizzazione non governativa, apartitica e politicamente indipendente che ha sede a Oslo ed è attiva dal 2007.

Licenza Creative Commons