Hanno aspettato che finissero le scuole. Mahmoud Bagheri, insegnante di fisica e membro del consiglio direttivo dell’Unione insegnanti iraniani, era stato convocato due mesi fa per cominciare a scontare la sua condanna a 9 anni e mezzo di detenzione. I responsabili della scuola in cui lavorava avevano chiesto al giudice di aspettare, per permettergli di portare a termine l’anno scolastico e non danneggiare l’attività didattica. Il magistrato aveva acconsentito. Poi la scuola è terminata, e tra la fine di giugno e l’inizio di luglio Bagheri è stato arrestato.
L’Unione insegnanti, nei giorni scorsi, ha scritto una lettera accorata a Sadegh Larijani, capo della magistratura iraniana, contestando l’arresto. Nella lettera, pubblicata dalla Human Rights Activists News Agency (HRANA), il provvedimento viene definito “incredibile e immotivato”, in quanto Mahmoud Bagheri è un insegnante modello. Il docente è stato condannato a un totale di 9 anni e 6 mesi di carcere in due procedimenti separati.
I suoi colleghi condannano nella lettera una sentenza “senza precedenti” e descrivono Bagheri come un insegnante di fisica esemplare, la cui bravura è riconosciuta da tutti, con 27 anni di esperienza e, in più, con un passato da veterano di guerra, essendo stato per 18 mesi sul fronte del conflitto iraniano-iracheno. Il suo arresto – continua la lettera – ha scioccato i suoi colleghi, gli studenti e la comunità degli insegnanti in generale, in quanto Bagheri è noto come un “pacifico ma appassionato sostenitore dei diritti degli insegnanti.”
Il sindacato sottolinea che Bagheri è “del tutto innocente e il suo arresto rappresenta un duro colpo per lui e per la sua comunità accademica”. “Sia certo che non è la prigione il luogo per persone come Mahmoud Bagheri, perché esse sono invece un patrimonio prezioso per la nazione“, aggiunge l’Unione insegnanti, chiedendo l’immediato rilascio di Bagheri e la revisione del processo.
Mahmoud Bagheri era stato arrestato una prima volta nel 2007 per avere partecipato tra febbraio e marzo di quell’anno alle manifestazioni di protesta davanti al Parlamento contro i bassi salari degli insegnanti. Trascorse un mese nella sezione 209 del carcere di Evin (Teheran), fu processato e condannato a 3 anni e mezzo di detenzione (pena sospesa). Fu riarrestato il 29 giugno 2010 a causa delle sue attività sindacali per l’Unione insegnanti e stavolta i mesi trascorsi nella sezione 209 di Evin furono 3. In questo secondo caso la condanna fu a 6 anni di carcere, in seguito confermati dalla Corte d’appello.
Adesso Bagheri è stato convocato a scontare entrambe le condanne (3 anni e mezzo più 6, 9 e mezzo in totale).
Fonte: Radio Zamaneh