Navid Khanjani, attivista dei diritti umani, arrestato in Azerbaijan due settimane fa insieme ad un gruppo di volontari che prestava soccorso alle vittime del terremoto, è stato trasferito nel carcere di Rajai Shahr. Ha trascorso la giornata precedente nella sezione 2-A della prigione di Evin (Teheran) posta sotto la giurisdizione della Guardia Rivoluzionaria iraniana.
Le Forze di sicurezza hanno già detenuto Navid Khanjani nel marzo 2010. In quell’occasione ha trascorso circa 2 mesi di carcere ed è stato successivamente rilasciato su cauzione. La sezione 26 del Tribunale Rivoluzionario ha emesso una sentenza a 12 anni di detenzione che è stata poi confermata dalla Corte d’ Appello. L’attivista è stato processato e condannato per “aver attentato alla sicurezza nazionale”, per “propaganda contro il regime”, “disturbo dell’ordine pubblico“, per “diffamazione, fondando il Baha’i Education Rights Committee” (associazione nata in difesa della minoranza religiosa Baha’i da sempre perseguitata dalle autorità iraniane), e per essere un membro di due organizzazioni per i diritti umani: il Committee of Human Rights Reporters (CHRR) e Human Rights Activists (HRA).
Numerose volte nei mesi scorsi i media vicino al regime hanno pubblicato articoli discriminatori sui cittadini Baha’i e messo in guardia sulle loro presunte attività, utilizzando Khanjani che pratica la fede Baha’i.
Khanjani faceva parte di un gruppo di 35 cittadini volontari che si erano recati nell’Azerbaijan iraniano, nella zona colpita dal terremoto per aiutare i loro concittadini. Il gruppo è stato violentemente arrestato dalle forze di sicurezza 2 settimane fa e trasferito in località segrete. Alcuni sono stati rilasciati su cauzione, ma la maggior parte dei volontari sono tuttora dietro le sbarre e non si hanno notizie della loro condizione attuale. Alcuni dei volontari arrestati sono detenuti nel carcere di Evin.
Fonte: Committee of Human Rights Reporters