Arrestata la giornalista anglo-iraniana, Nazanin Zaghari-Ratcliffe. A diffondere la notizia è stato il marito, Richard Ratcliffe, a cinque settimane dall’accaduto.
La donna, che lavora per la Thomson Reuters Foundation come project manager, è stata arrestata all’aeroporto internazionale di Teheran dalle Guardie Rivoluzionarie, il 3 aprile. Lei e la sua bambina Gabriella (22 mesi), stavano per tornare nel Regno Unito dopo aver fatto visita alla famiglia nel suo paese d’origine.
Zaghari-Ratcliffe da allora si trova in un luogo sconosciuta a Kerman, a 1000 km a sud della capitale iraniana, ma le istituzioni non hanno ancora reso noto quali sono le motivazioni dell’arresto e ancora non c’è, a suo carico, un’accusa formale.
Anche la loro bambina di 22 mesi, Gabriella, è rimasta in Iran. Le autorità – ha dichiarato il marito alla Cnn – hanno confiscato il passaporto della piccola, che ha solo nazionalità britannica, e l’hanno affidata ai nonni che vivono a Teheran. Dal giorno dell’arresto, Nazanin non ha più visto la figlia né ha potuto avvalersi di un avvocato. Le è stato consentito di telefonare ai suoi genitori, ai quali ha rivelato di essere stata costretta a firmare una confessione, senza aggiungere altri dettagli.
Secondo il marito della giornalista, l’arresto può essere legato al doppio passaporto, iraniano e inglese. L’Iran, infatti, non riconosce la doppia cittadinanza. L’organizzazione per i diritti umani, International Campaign for Human Rights in Iran, sostiene che nelle carceri della Repubblica islamica si trovino almeno altre cinque persone con doppia nazionalità. Tra queste l’irano-statunitense Siamak Namazi e il padre Baquer Namazi.
L’amministratore delegato della Thomson Reuters Foundation, Monique Villa, ha esortato l’Iran a rilasciare immediatamente Nazanin Zaghari-Ratcliffe ricordando che la giornalista ” non ha nessun tipo di rapporto professionale con l’Iran”.
Richard Ratcliffe ha deciso di rendere pubblica la storia della moglie nonostante il parere contrario del Foreign Office e ha lanciato una petizione on line su Change.org in cui chiede al primo ministro britannico, David Cameron, e alla Guida Suoprema dell’Iran, Ali Khamenei, di intervenire per il rilascio di Nazanin.
Fonte: The Guardian , Thomson Reuters Foundation