Il regista iraniano Keywan Karimi è stato condannato a 6 anni di carcere e 223 frustate a causa dei suoi film. All’uomo, i cui lavori si concentrano sui problemi della vita moderna e sull’attività politica, è stato contestato il reato di “insulti all’Islam”. Le pellicole incriminate includono un videoclip e un film, Scrivere sulla città, che racconta i graffiti politici in Iran dalla rivoluzione islamica del 1979 alle contestate elezioni del 2009.
“Non so sulla base di cosa dovrò scontare 6 anni di prigione – ha dichiarato Karimi all’Associated Press – Io parlo di governo, parlo di società, parlo di graffiti, parlo di lavoratori. Guardate i miei film e poi giudicatemi”.
Karimi è noto alla critica cinematografica internazionale per un film minimalista in bianco e nero del 2013 L’avventura di due sposi. Il cortometraggio, basato su una novella di Italo Calvino contenuta nella raccolta Gli amori difficili, è stato proiettato in 40 festival e ha vinto premi in Spagna e Colombia.
Per Karimi, il caso giudiziario è privo di senso in quanto le riprese e la produzione di Scrivere sulla città sono avvenute con il supporto dell’Università di Teheran. Ciononostante, il 14 dicembre 2013 la polizia si è presentata a casa del regista con un mandato di arresto. Lo hanno prelevato, confiscando i suoi hard disk e altro materiale, e lo hanno portato nel carcere di Evin, dove è stato interrogato e tenuto in isolamento per due settimane. E’ stato accusato di aver insultato il regime dopo che gli investigatori avevano trovato un videoclip musicale e un documentario sui suoi hard disk, nonostante i due lavori non fossero mai stati proiettati o messi online. Il 26 dicembre 2013, Keywan è stato rilasciato su cauzione. Tra marzo 2014 e settembre 2015, il regista si è presentato in tribunale otto volte per fornire le prove in sua difesa, compresi i venti casi di accreditamento da parte dell’Università di Teheran. Il 22 settembre, un giorno dopo il suo trentesimo compleanno, è stato condannato con l’accusa di aver insultato l’Islam a due anni di carcere e 90 frustate. L’11 ottobre il suo avvocato ha ricevuto una lettera ufficiale che parla invece di una sentenza a 6 anni e 223 frustate. Il suo legale ha presentato richiesta di appello, ma ci potrebbe essere una decisione definitiva nel giro di alcune settimane.
Per il regista, un altro suo film potrebbe aver fatto irritare le autorità: si tratta del cortometraggio Frontiera rotta, che racconta il contrabbando di carburante nelle montagne Zagros, che separano la Repubblica Islamica dal Kurdistan iracheno.
Il caso di Karimi arriva proprio mentre gli oltranzisti accusano il presidente Hassan Rouhani di non fare abbastanza per fermare la diffusion della “decadente” cultura occidentale in Iran.
Nel maggio del 2014, le autorità avevano arrestato un gruppo di giovani iraniani che avevano realizzato – come molti coetanei di altri Paesi nel mondo – un video mentre danzavano su Happy, la canzone di Pharrel Williams. Nonostante le critiche internazionali, incluse quelle dello stesso musicista, le persone coinvolte sono stati condannati a 6 mesi di carcere e 91 frustate, con pena sospesa.
Fonte: Iran Human Rights/ CBC