La vignettista e attivista per i diritti civili Atena Farghadani, in prigione dal 10 gennaio 2015, ha cominciato uno sciopero della fame per protestare contro i continui abusi psicologici da parte dei suoi carcerieri. Lo ha riferito la madre, Eshrat Ardestani, a International Campaign for Human Rights in Iran.
“Atena era in cattive condizioni quando le abbiamo fatto visita, il 13 settembre. A malapena riusciva a camminare e non stava in piedi. Poi abbiamo scoperto che era al suo terzo giorno di sciopero della fame e della sete. Il quarto giorno ha avuto un forte calo di pressione, al punto che l’hanno dovuta portare in una clinica usando un lenzuolo come barella”, ha raccontato Ardestani.
Sul perché Atena abbia rifiutato cibo e acqua, la madre ha spiegato che i carcerieri l’hanno ripetutamente insultata, insinuando una sua relazione sessuale con il suo avvocato, Mohammad Moghimi.
Moghimi è stato in carcere per 4 giorni, nel giugno 2015, dopo aver scambiato una stretta di mano con Farghadani durante una visita in carcere. L’accusa era “relazioni illegittime non adultere”.
“Hanno leso la reputazione di mia figlia in prigione. Atena ha dovuto subire tutti questi abusi e maltrattamenti per più di anno”, ha aggiunto Ardestani.
Atena Farghadani è stata condannata il primo giugno 2015 a 12 anni e 9 mesi di carcere dopo aver disegnato una vignetta che mostrava membri del Parlamento iraniano con le fattezze di animali e averla postata su Facebook.
I capi di imputazione erano “assemblea e collusione contro la sicurezza nazionale”, “propaganda contro lo stato” e per aver “insultato” la Guida Suprema, il Presidente, i parlamentari e le Guardie Rivoluzionarie che l’avevano interrogata. Il suo caso è in attesa dell’appello.
Farghadani ha anche sviluppato i sintomi di una malattia al sistema linfatico durante il suo periodo dietro le sbarre.
“Atena ha perso tutto. Non ha niente da perdere. Tutte queste torture psicologiche contro una giovane non sono necessarie. Perché devono rendere ancora più difficile la sua permanenza in prigione?”, chiede la madre.