E’ un vero e proprio grido di dolore il secondo rapporto che l’organizzazione studentesca Tahkim-e Vahdat ha presentato ad Ahmed Shaheed (Relatore speciale Onu sulla situazione dei diritti umani in Iran) sulle violazioni al diritto allo studio e sulle persecuzioni contro gli studenti. Il documento, curato dalla commissione diritti umani dell’associazione, è pubblicato (in persiano) sul sito Daneshjoo News.
Dopo che il primo rapporto aveva preso in considerazione oltre 2000 casi di violazioni avvenute nel periodo compreso tra il marzo 2009 e il settembre 2011, questo secondo esamina i casi accaduti negli ultimi nove mesi, lamentando che le minacce e le persecuzioni del regime contro studenti e docenti non accennano a diminuire e che le violazioni al diritto allo studio continuano esattamente come prima.
Dal rapporto emerge che mentre alcuni attivisti del movimento studentesco, che erano in carcere, sono stati rilasciati dopo avere scontato le pene a cui erano stati condannati, 50 studenti rimangono tuttora in prigione. Tra loro ci sono Bahareh Hedayat, che sta scontando una condanna a 10 anni (carcere di Evin, Teheran); Ziaeddin (Zia) Nabavi e Majid Dori, che sono stati mandati al confino in due delle prigioni più malfamate nel sud del paese (il carcere Karoon ad Ahwaz, e quello di Behbahan, entrambi nel Khuzestan), a scontare le loro condanne rispettivamente a 10 e 8 anni di detenzione; e Majid Tavakoli, che è rinchiuso nel carcere di Rajai Shahr (Karaj) e sconta una pena a 8 anni e mezzo.
Il rapporto aggiunge che moltissimi studenti sono stati ripetutamente convocati dalle commissioni disciplinari delle varie università e sospesi dai loro corsi a causa delle loro opinioni politiche. Il documento procede elencando alcune delle istituzioni e degli organismi responsabili della repressione contro gli studenti: il Ministero della sicurezza, la Guardia rivoluzionaria, le forze dell’ordine, le già nominate commissioni disciplinari delle università, il Consiglio supremo per la sicurezza nazionale, nonché i rappresentati della Guida suprema presso gli atenei.
Per la compilazione del rapporto sono state raccolte le testimonianze di 164 studenti, 142 dei quali sono stati identificati, mentre 22 hanno fornito informazioni scegliendo di mantenere l’anonimato.
Fonte: Radio Zamaneh