Almeno 8 prigionieri sono stati messi a morte in Iran, in due diverse prigioni, tra ieri ed oggi, secondo notizie che arrivano da fonti iraniane non ufficiali. Le esecuzioni hanno avuto luogo appena un giorno dopo che l’Unione europea aveva espresso la sua preoccupazione per quella che definisce “l’allarmante aumento nell’uso della pena di morte.”
Otto prigionieri sono stati messi a morte nel Nord-ovest dell’Iran:
Secondo l’agenzia curda Mukrian News, sette prigionieri sono stati impiccati nella prigione di Orumiyeh (Iran nordoccidentale). La fonte, citando Masoud Shamsnejad (avvocato di uno dei prigionieri messi a morte), ha affermato che tutti i prigionieri erano condannati per accuse legate al traffico di droga. Essi sono stati identificati come: Allahvordi A., Sayyad A., Safar P., Haji P., Khosro D., Nahad N., Omran G., e Abdolmajid M.
Almeno un prigioniero è stato messo a morte a Teheran oggi:
Secondo il sito web del gruppo Human Rights and Democracy Activists in Iran (HRDAI), diversi prigionieri sono stati impiccati nel carce di Evin, a Teheran, questa mattina. Uno di loro è stato identificato come “Koroush Zarini”. Secondo la fonte, Zarini era stato coinvolto in una rivolta e in scontri avvenuti due anni fa tra le guardie e i detenuti nella prigione di Ghezel Hesar. Nel corso di tali scontri vennero uccisi più di 40 detenuti.
Stando alle notizie ufficiali e non ufficiali che arrivano dall’Iran, almeno 78 prigionieri sono stati messi a morte nel mese di maggio 2012 in Iran.
Secondo l’agenzia Reuters, l’Unione Europea mercoledì ha criticato l’Iran per un “allarmante” aumento nell’uso della pena di morte nel corso di questo anno, appellandosi a Teheran perché introduca una moratoria delle esecuzioni.
“Stando agli ultimi dati raccolti da varie fonti, il tasso di esecuzioni in Iran durante i primi 5 mesi del 2012 ha confermato il paese come uno dei principali utilizzatori della pena capitale,” ha detto un portavoce dell’Alto rappresentante per la politica estera dell’Unione europea, Catherine Ashton. Quest’ultima – ha detto il portavoce – è “profondamente preoccupata per questo allarmante aumento”.