Condanna a 13 anni di detenzione per Abdolfattah Soltani, avvocato e difensore dei diritti umani | Iran Human Rights

Condanna a 13 anni di detenzione per Abdolfattah Soltani, avvocato e difensore dei diritti umani

L'avvocato Abdolfattah Soltani

Abdolfattah Soltani, noto avvocato iraniano e difensore dei diritti umani, è stato condannato a 13 anni di carcere dal Tribunale rivoluzionario di Teheran. Ne ha dato notizia a la figlia del legale e prigioniero di coscienza, Maede Soltani (che vive attualmente in Germania), aggiungendo che la sentenza è stata comunicata ufficialmente alla famiglia lunedì 11 giugno ed è stata emessa la scorsa settimana dalla Corte di appello.

L’avvocato Soltani, co-fondatore, del Centro dei difensori di diritti umani con il Premio Nobel per la pace Shirin Ebadi, è stato arrestato l’anno scorso. A marzo, al termine del processo di primo grado, era stato condannato a 18 anni di prigione sulla base di vari capi d’imputazione, tra cui quello di aver partecipato alla nascita del Centro, di avere svolto propaganda anti-governativa, e di avere attentato alla sicurezza nazionale.

“A mio padre è stato detto che la sua pena sarebbe stata ridotta ulteriormente se avesse chiesto perdono e se avesse attaccato Shirin Ebadi in una lettera o in un’intervista,” ha detto Maede Soltani. “Lui ha rifiutato.”
Amnesty International dichiara che Soltani è un “prigioniero di coscienza non violento, detenuto solo per avere svolto le sue legittime attività” in quanto avvocato impegnato nel campo dei diritti umani.

Abdolfattah Soltani è uno dei più coraggiosi difensori dei diritti umani in Iran,” – ha affermato l’organizzazione dopo il suo arresto dello scorso settembre, chiedendo il suo immediato rilascio.
Maede Soltani ha detto all’Associated Press che contro la sentenza della settimana scorsa, “motivata politicamente”, non potrà essere fatto ricorso in appello una seconda volta. La condanna è perciò definitiva.

L’avvocato Soltani era stato precedentemente arrestato per sette mesi nel 2005 e di nuovo per vari mesi all’indomani delle contestate elezioni presidenziali del 2009.

Il tribunale rivoluzionario ha anche confermato la decisione di trasferire Soltani nella lontana prigione della città di Borajan, circa 1000 chilometri a Sud-Ovest di Teheran, secondo quanto ha confermato la figlia, che ha aggiunto che la famiglia avrà la possibilità di visitarlo soltanto lì.

Lavorando fianco a fianco con Shirin Ebadi, l’avvocato Soltani rappresentò la famiglia della fotogiornalista Zahra Kazemi, cittadina canadese e iraniana che fu arrestata per avere scattato delle fotografie di fronte al carcere di Evin, e morta alcuni giorni più tardi in prigione, probabilmente dopo essere stata torturata.

Una commissione d’inchiesta stabilì che Kazemi era morta per una frattura cranica e per un’emorragia cerebrale causate da “un attacco fisico”, ma queste conclusioni furono rigettate dalla magistratura iraniana.

 

Fonte: Associated Press

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