Iran Human Rights Italia condanna l’arresto dell’attivista per i diritti umani Narges Mohammadi.
Mohammadi è stata richiamata in prigione per scontare una condanna definitiva a 6 anni di carcere, ridotta in appello dopo che i giudici di primo grado le avevano comminato una pena di 11 anni.
Le accuse a suo carico sono “assemblea e cospirazione contro la sicurezza nazionale”, “appartenenza al Centro dei difensori dei diritti umani” e “propaganda contro il regime della Repubblica Islamica”. A Narges Mohammadi è stato anche contestato di aver partecipato alla costituzione del Consiglio nazionale per la pace, del Comitato per elezioni libere e giuste e della Campagna per fermare l’esecuzione di minorenni in Iran. IHR Italia ha ragione di credere perciò che sia una prigioniera di coscienza, condannata e detenuta solo per l’attività svolta in difesa dei diritti umani, e ritiene profondamente ingiusta la sentenza che l’ha colpita.
Mohammadi, 40 anni, madre di due gemelli di 6 anni (Ali e Kiana), era stata arrestata nel corso del 2009. Durante la detenzione, le sue condizioni di salute si erano deteriorate al punto che da allora è soggetta a temporanee paralisi e perdite di sensibilità agli arti. Dopo il rilascio, è stata a lungo ricoverata in ospedale e seguita da un neurologo. Suo marito, Taghi Rahmani, giornalista e attivista, a sua volta vittima di ripetuti arresti e persecuzioni da parte delle autorità iraniane, e consigliere di Mehdi Karoubi (candidato di opposizione alle elezioni presidenziali del 2009), è stato costretto a lasciare il paese in esilio, così la responsabilità di provvedere ai due gemelli è ricaduta interamente sulla madre. Narges Mohammadi è stata insignita nel 2009 del premio Alexander Langer e nel 2011 del premio per il suo impegno a difesa dei diritti umani.
“Siamo profondamente preoccupati – ha detto Marco Curatolo, presidente di IHR Italia – sia per le condizioni di salute di Narges Mohammadi, che non si è mai ripresa dalle conseguenze dell’arresto del 2009 e soffre di episodi di paralisi la cui causa non è stata ancora accertata, sia perché a due bambini di 6 anni, già privati del padre che ha dovuto scegliere di vivere all’estero, è stata ora sottratta anche la madre.” “La condanna e la detenzione di Mohammadi – continua Curatolo – sono l’ennesimo schiaffo del regime islamico di Teheran a quegli iraniani che difendono i diritti elementari dei loro concittadini.”
IHR Italia Onlus richiede il rilascio immediato e senza condizioni di Narges Mohammadi ed esorta le autorità italiane ed europee e tutte le organizzazioni internazionali a considerare ogni forma di pressione possibile presso le autorità della Repubblica Islamica dell’Iran per restituire a questa attivista infaticabile e coraggiosa, e a questa madre di due figli, la sua libertà.
Ufficio Stampa
ufficiostampa@iranhr.it
+39 327.8697107