Nasrin Sotoudeh è stata liberata. L’avvocata per i diritti umani, prigioniera di coscienza nel carcere di Evin (Teheran) dal 4 settembre 2010, è stata rilasciata inaspettatamente nelle ore scorse. Il marito, Reza Khandan, ha raccontato che è stata condotta in macchina dalla prigione a casa. “Non si tratta di un rilascio temporaneo: è libera”, ha aggiunto. Insieme a lei sono stati rilasciati una decina di altri prigionieri: 8 sono donne.
La decisione delle autorità iraniane arriva pochi giorni prima del viaggio del neo-presidente Hassan Rouhani a New York per l’assemblea generale delle Nazioni Unite (dove il suo discorso è in programma martedì prossimo), e viene vista da più parti come un gesto mirato a distendere le relazioni diplomatiche con Stati Uniti e paesi europei e a ricostruire almeno in parte l’immagine internazionale del paese, cosa indispensabile per un governo che ha tra i suoi principali obiettivi quello di allentare la morsa delle sanzioni economiche.
Nasrin Sotoudeh stava scontando a Evin una condanna a 6 anni di detenzione per l’accusa di “cospirazione contro la sicurezza nazionale”. Nel corso degli anni trascorsi in prigione, ha affrontato lunghi scioperi della fame per il rispetto dei suoi diritti e di quelli dei suoi parenti, in particolare dei suoi due figli, Nima e Mehraveh, che hanno spesso subito vessazioni e intimidazioni durante le visite alla madre in carcere. Nel 2012 Nasrin Sotoudeh è stata insignita (insieme al regista e compatriota Jafar Panahi) del Premio Sakharov dell’Unione europea.
Tra gli altri prigionieri rilasciati oggi figurano i nomi dell’attivista per la parità di genere Mahboubeh Karami, della giornalista Mahsa Amrabadi (il cui marito Masoud Bastani è stato invece richiamato in carcere pochi giorni fa), la cristiana convertita Maryam Jalili, Mitra Rahmati, Farah Vazehan (arrestata dopo le proteste dell’Ashura 2009), Jila Makvandi (sostenitrice delle Madri del Parco Laleh) e Kefayat Malakmohammadi (arrestata anche lei durante le proteste dell’Ashura 2009). Queste le 8 donne. Tra i prigionieri uomini rilasciati, spicca il nome di Mohsen Aminzadeh, ex vice-ministro degli esteri sotto l’amministrazione Khatami e sostenitore di Mir Hossein Mousavi alle presidenziali del 2009 (dopo le quali fu arrestato).
A differenza di Nasrin Sotoudeh, in alcuni casi il rilascio è avvenuto in libertà condizionale, in altri si tratta di prigionieri che hanno terminato di scontare la loro pena.
Fonti: BBC e Radio Free Europe