Anche quest’anno il Rapporto Annuale di Amnesty International dedica un capitolo alla situazione dei diritti umani nella Repubblica Islamica dell’Iran.
“Le autorità – si legge nell’introduzione – hanno mantenuto rigide restrizioni alle libertà d’espressione, associazione e riunione. Dissidenti e difensori dei diritti umani, compresi attivisti impegnati a favore dei diritti delle minoranze e delle donne, sono stati arbitrariamente arrestati, detenuti in incommunicado, incarcerati al termine di processi iniqui ed è stato loro imposto il divieto di recarsi all’estero. Nel paese rimanevano incarcerate decine di prigionieri di coscienza e prigionieri politici. Tortura e altri maltrattamenti erano la prassi e sono stati commessi nell’impunità. Le donne, le minoranze religiose ed etniche e i membri della comunità Lgbti hanno subito discriminazioni nella legge e nella prassi. È proseguita l’applicazione di pene giudiziarie crudeli come la fustigazione e l’amputazione. Fonti ufficiali hanno ammesso 314 esecuzioni ma ne sono state segnalate in tutto 544. Si ritiene che la cifra reale sia considerevolmente superiore.”
Versione integrale del Rapporto Annuale di Al – Capitolo Iran
Fonte: Amnesty International Italia