Il 7 maggio scorso si è svolta una nuova udienza del processo in corso per i crimini commessi nel centro di detenzione di Kahrizak, dove tra giugno e luglio del 2009 centinaia di prigionieri arrestati nel corso delle proteste post-elettorali furono torturati e almeno tre di loro morirono (Mohsen Ruholamini, Amir Javadifar, Mohammad Kamrani).
Anche questa udienza è stata dedicata alle testimonianze. Hanno deposto il direttore delle carceri della provincia di Teheran e altri quattro indagati.
Mohammad Saelh Nikbakht, avvocato della famiglia Javadifar, ha detto ai giornalisti che Saeed Mortazavi, ex procuratore capo di Teheran e principale imputato, ha chiesto alla corte di impedire agli avvocati di parlare con la stampa. L’unico a parlare è stato perciò il padre di Mohammad Kamrani. Egli ha detto che il direttore delle carceri ha dichiarato che il centro di detenzione di Kahrizak “non era una struttura legale”. Kamrani ha anche aggiunto che, alla domanda se il trasferimento dei prigionieri a Kahrizak fosse stato dovuto alla mancanza di spazio nella prigione di Evin, il direttore si è rifiutato di rispondere.
La prossima udienza del processo è in programma il 13 maggio.
Fonte: Radio Zamaneh