Iran Human Rights (IHR) e altre organizzazioni per i diritti umani hanno riferito dell’imminente esecuzione di almeno 10 prigionieri, in programma per ieri mattina. Secondo quanto riferito da fonti in Iran, le esecuzioni in programma sono state rinviate a sabato mattina. La fonte che ha contattato IHR ha sottolineato che le sentenze non sono state fermate ma solo rinviate di altri due o tre giorni.
Si ritiene che l’attenzione dei media sul caso, sia dall’interno che dall’esterno dell’Iran, può essere il motivo principale per cui le esecuzioni non sono state effettuate ieri.
Nessuno dei prigionieri ha potuto avere contatti con le loro famiglie da due giorni.
Secondo fonti provenienti dall’ Iran, Majid Sedighi, il fratello di uno dei prigionieri, è stato arrestato la scorsa notte dalle forze di intelligence iraniane, presumibilmente per aver rilasciat interviste ai media internazionali, tra cui VOA e BBC.
In un commento sul rinvio delle esecuzioni, Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce di IHR ha dichiarato: “Esortiamo la comunità internazionale a fare tutto il possibile per fermare queste esecuzioni. Abbiamo due giorni per salvare queste persone”.
IHR ha pubblicato i nomi di cinque dei 10 prigionieri che dovevano essere messi a morte ieri:
Saeed Sedighi, 31 anni (foto)
Namaki Abbas, 39 anni, padre di due bambini
Rabiei Hamid, 31 anni
Mohammad Ali rabiei, 55 anni, padre di Hamid
Ali Darvish, 44 anni
IHR ha anche ricevuto informazioni su un sesto prigioniero il cui nome non sarà pubblicato.
Nei confronti dei prigionieri sono state emesse condanne a morte per droga.
IHR ha ricevuto informazioni che indicano che molti dei prigionieri sono stati sottoposti a torture e costretti a confessare.
IHR insieme a quattro altre ONG ha pubblicato una lettera aperta alle Nazioni Unite e alle autorità dei diversi paesi che hanno cooperato con l’Iran per combattere il traffico di droga affinchè vengano fermati tutti gli aiuti all’Iran, fino a quando le autorità iraniane non aboliranno la pena di morte per reati di droga.