Un uomo è stato impiccato pubblicamente a Teheran questa mattina. Secondo l’agenzia di stampa statale iraniana Fars, l’uomo aveva 27 anni e si chiamava Sadegh Moradi, conosciuto anche dai media come “Black Scorpion” (Scorpione nero). Era stato ritenuto colpevole di violenza sessuale nei confronti di 4 donne e di sequestro di persona e furto nei confronti di altre 14.
Sadegh Moradi era stato precedentemente scagionato dalle accuse di stupro e condannato a 10 anni di carcere. Ma la decisione è stata accolta con proteste e il caso è stato inviato alla Corte Suprema che ha ripristinato la pena di morte come condanna nei suoi confronti.
Prima dell’ esecuzione, il fratello di Sadegh Moradi ha detto ai giornalisti che per oltre un mese la famiglia non ha potuto incontrare Sadegh e che nonostante fossero rimasti fuori dalla prigione di Evin fino alle 2:00 la scorsa notte, non hanno ricevuto il permesso di vedere Sadegh per l’ultima volta.
Secondo testimoni oculari e altri resoconti, prima di essere giustiziato Sadegh Moradi ha detto: “Io sono innocente.” Sadegh è stato impiccato alle 6:06 del mattino in piazza Sabalan a Teheran.
Ieri un altro uomo è stato impiccato pubblicamente a Shahroud, nel nord dell’Iran.
In una dichiarazione precedente Iran Human Rights (IHR) aveva condannato le esecuzioni pubbliche. Il portavoce di IRH Mahmood Amiry-Moghaddam, ha definito le impiccagioni pubbliche come “punizioni barbare con lo scopo di diffondere la paura tra la gente e promuovere una cultura della violenza nella società.”