Secondo le notizie che arrivano dall’Iran i prigionieri di coscienza Hossein Ronaghi Maleki e Mohammad Sedigh Kaboudvand sono gravemente malati e hanno bisogno dell’immediato congedo dal carcere per malattia.
Hossein Ronaghi Maleki, studente e blogger, esperto di sicurezza Internet e attivista per i diritti umani, ha sviluppato una grave malattia renale durante il periodo trascorso in isolamento e ha bisogno urgente di un congedo dal carcere per malattia.
Secondo fonti vicine ai fatti, i medici che hanno effettuato i test su Ronaghi Maleki raccomandano che egli possa ricevere cure e riposarsi al di fuori del carcere. Le stesse fonti hanno detto che Ronaghi Maleki e i suoi familiari hanno inviato diversi appelli alle autorità iraniane, chiedendo il congedo dalla prigione, ma le autorità hanno negato l’assistenza medica adeguata.
Le notizie riportano che Ronaghi Maleki è in sciopero della fame da più di dieci giorni per protestare contro la violazione dei suoi diritti umani e che, il 3 giugno, è stato portato all’ospedale Hasheminejad Kidney Center a causa della sua debolezza fisica. Ora è ancora detenuto in questo ospedale dove ha iniziato anche uno sciopero della sete. Maleki è stato condannato a 15 anni di carcere.
Mohammad Sedigh Kaboudvand, fondatore della prima organizzazione per i diritti umani nel Kurdistan iraniano, è in sciopero della fame nella prigione di Evin da quasi due settimane per protestare contro il rifiuto da parte delle autorità iraniane di concedergli il congedo dal carcere per vedere suo figlio malato. Kaboudvand è stato trasferito nell’infermeria della prigione il 4 giugno, e da quella data non vi sono notizie su dove si trovi. Kaboudvand ha subito due attacchi di cuore in carcere, ma nonostante le sue condizioni di salute le autorità iraniane non gli hanno concesso di fare visita al figlio. Kaboudvand è stato condannato a un totale di undici anni di carcere.
Iran Human Rights è fortemente preoccupata per le condizioni di Hossein Ronaghi Maleki e Mohammad Sedigh Kaboudvand. IHR ha ricevuto segnalazioni circa le cattive condizioni di salute di molti altri prigionieri politici, tra cui Narges Mohammadi, attivista dei diritti umani.
“Kaboudand, Ronaghi Maleki e altri prigionieri di coscienza in Iran – ha dichiarato Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce internazionale di Iran Human Rights - sono dietro le sbarre solo per aver esercitato i loro diritti civili. Questa è una chiara violazione del Trattato sui Diritti civili e politici delle Nazioni Unite, di cui l’Iran è partecipe. I due prigionieri politici dovrebbero essere rilasciati immediatamente”.
Amiry-Moghaddam ha inoltre chiesto una visita urgente nelle prigioni iraniane da parte di Ahmed Shaheed, Relatore speciale delle Nazioni Unite in Iran. “Abbiamo notizie attendibili che indicano che molti prigionieri di coscienza in Iran sono detenuti in condizioni disumane. Negli ultimi anni – ha aggiunto il portavoce internazionale di Iran Human Rights - alcuni prigionieri sono ‘morti’ a causa della mancanza di un adeguato trattamento medico. Permettere agli osservatori delle Nazioni Unite di visitare le prigioni iraniane deve essere la prima richiesta da presentare alle autorità iraniane nei dialoghi tra loro e i membri della comunità internazionale, come il gruppo 5 +1. Il mondo – conclude Amiry-Moghaddam - non può assistere in silenzio alla morte e al maltrattamento dei prigionieri iraniani “.
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