Secondo un rapporto pubblicato oggi, 26 luglio,da Iran Human Rights (IHR), le autorità iraniane hanno messo a morte almeno 250 persone tra il 1 gennaio e il 20 luglio di quest’ann0. Questo significa che, in media, si è verificata più di una esecuzione al giorno. Tuttavia, il numero delle esecuzioni – relativamente al periodo sopra indicato- è notevolmente inferiore rispetto al 2015.
Nel 2015, infatti, le autorità iraniane hanno messo a morte più di 700 persone nei primi sette mesi dell’anno. Le esecuzioni per l’intero anno sono state almeno 969, il numero più alto degli ultimi 25 anni.
“Nonostante la significativa riduzione del numero di esecuzioni rispetto agli ultimi due anni, l’Iran resta in cima alla lista dei paesi boia, classificandosi solo dopo la Cina. Inoltre, non ci sono segnali che evidenziano che tale riduzione dipenda da un cambio di rotta delle autorità politiche iraniane. La riduzione delle persone messe a morte rispetto allo scorso anno è dovuta probabilmente alle elezioni parlamentari di febbraio e marzo e al mese sacro del Ramadan caduto, a giugno” ha dichiarato Mahmood Amiry-Moghadamm, portavoce internazionale di IHR.
L’analisi del trend delle esecuzioni nella Repubblica islamica dell’Iran elaborata da Iran Human Rights evidenzia che le esecuzioni diminuiscono notevolmente nei mese del Ramadan, nelle settimane in prossimità del Capodanno iraniano (20 marzo) e nelle settimane precedenti alle elezioni parlamentari e presidenziali.
“Più di 40 esecuzioni sono stata eseguite nelle prime tre settimane di luglio e temiamo che possano aumentare ancora nei prossimi mesi. Ci appelliamo alla comunità internazionale e a tutti i Paesi che hanno relazioni diplomatiche con l’Iran di mettere la questione della pena di morte in cima all’agenda dei colloqui bilaterali con le autorità iraniane”, conclude Amiry-Moghaddam.
Secondo il rapporto di Iran Human Rights, come per gli scorsi anni, i reati di droga e gli omicidio sono alla base di gran parte delle esecuzioni verificatesi tra gennaio e luglio del 2016.. Le autorità iraniane continuano a praticare le esecuzioni in pubblico, di fronte a gente comune, inclusi i bambini. Ci sono, inoltre, anche diversi possibili rei minorenni tra le persone messe a morte nei primi sette mesi di quest’anno. IHR sta cercando ulteriori conferme in merito.
Alcune evidenze del recente rapporto sulle esecuzioni eseguite tra il primo gennaio e il 20 giugno 2016:
- 45% delle esecuzioni è stato annunciato da fonti ufficiali iraniane
- 47% delle esecuzioni è legato a reati di droga
- 39% delle esecuzioni è relativo a accuse di omicidio
- 19 persone sono state messe a morte in pubblico
E’ importante sottolineare che IHR sta ancora analizzando alcuni casi di esecuzioni che non sono state incluse in questo lavoro a causa della mancanza di sufficienti prove.