In occasione della 13esima Giornata contro la pena di morte , Iran Human Rights vuole focalizzare l’attenzione sull’aumento delle esecuzioni capitali in Iran per reati di droga. Le notizie riportate da IHR indicano che le autorità iraniane hanno messo a morte più persone nel 2015 che negli ultimi 25 anni.
Le informazioni raccolte da IHR parlano di più di 800 persone messe a morte nel 2015 (dati aggiornati all’8 ottobre 2015) e una buona parte di queste potevano essere innocenti. Mahmood Barati, un insegnante di scuola che è stato condannato a morte per reati di droga, solo sulla base della falsa testimonianza rilasciata da un altro prigioniero con accuse per droga, è un esempio di un detenuto innocente che è stato impiccato dalle autorità nel 2015.
500 dei prigionieri messi a morte nel 2015 sono stati condannati per reati di droga e la maggior parte di essi appartenevano a gruppi emarginati della società iraniana. Le autorità iraniane spesso negano ai detenuti per droga l’accesso a un avvocato e li sottopongono a processi iniqui e a torture per estorcere false testimonianze.
L’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e per la prevenzione del crimine (UNODC) collabora con le autorità iraniane nella lotta al traffico di droga e numerosi Paesi europeo contribuiscono direttamente o attraverso progetti regionali a questa cooperazione. Iran Human Rights e numerose organizzazioni per i diritti umani hanno già invitato l’UNODC a sospendere la cooperazione con le autorità iraniane contro la droga. Diversi paesi come l’Irlanda, la Danimarca e La Gran Bretagna hanno sospeso i loro finanziamenti ai progetti in Iran dell’UNODC, per “non contribuire” direttamente o indirettamente alle esecuzioni di diverse centinaia di persone ogni anno.
In occasione della 13esima Giornata mondiale contro la pena di morte, Iran Human Rights chiede ancora una volta all’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e per la prevenzione del crimine e ai Paesi che finanziano i progetti in Iran dell’UNODC di condizionare la loro cooperazione nella lotta al narcotraffico a una moratoria della pena di morte per i reati di droga.
“Le autorità iraniane hanno ammesso che le esecuzioni non hanno contribuito a ridurre i crimini per droga in Iran. Fino a quando la cooperazione tra UNODC e l’Iran continua, l’Ufficio delle Nazioni Unite e i paesi che cooperano con le autorità iraniane per l’applicazione della legge contro il traffico di droga devono ritenersi responsabili per le annuali e arbitrarie esecuzioni per reati di droga di diversi centinaia di persone”, dichiara Mahmood Amiry-Moghaddam, portavoce di IHR.