L’organizzazione per la libertà di stampa e di espressione Reporter senza frontiere condanna con forza la varietà di metodi adoperati dalle autorità iraniane per peseguitare i giornalisti e i media indipendenti.
Negli ultimi quindici giorni due giornalisti sono stati arrestati per far loro scontare pene detentive comminate precedenza e un terzo è stato condannato a 25 frustate, mentre una pubblicazione mensile è stata sospesa per due mesi. Molti giornalisti in prigione, come Narges Mohammadi, sono soggetti a trattamenti inumani e degradanti e vengono loro negati molti diritti elementari.
La giornalista Mahsa Amrabadi, moglie del reporter Masoud Bastani (a sua volta attualmente in prigione), è stata arrestata il 9 maggio dopo essere stata convocata presso l’ufficio del procuratore nel carcere di Evin. Era stata condannata da una sezione del Tribunale rivoluzionario di Teheran il 20 febbraio scorso a 5 anni di detenzione (di cui 4 sospesi con la condizionale e 1 da scontare subito) per avere rilasciato interviste e scritto articoli di sostegno a suo marito e in cui richiedeva il suo rilascio.
E’ stata anche condannata da un’altra sezione del Tribunale rivoluzionario, il 14 ottobre 2010, a 1 anno di detenzione per “propaganda anti-governativa.” Suo marito, che lavorava per il quotidiano Farhikhteghan, si trova attualmente nel carcere di Rajai Shahr. Arrestato il 4 luglio 2009, è stato processato insieme con molti altri giornalisti e prigionieri politici nel corso del processo di massa che le autorità hanno fatto svolgere a Teheran nell’agosto 2009. Una sezione del Tribunale rivoluzionario lo ha condannato a 6 anni di carcere il 1 novembre 2009.
Reza Ansari Rad, un giornalista che ha collaborato per varie testate riformiste, è stato convocato il 2 maggio perché cominciasse a scontare una pena ad 1 anno di detenzione inflittagli nel 2010 con l’accusa di “propaganda anti-governativa” e poi confermata dalla Corte d’appello di Teheran lo scorso Marzo.
Mahmud Shokraieh, disegnatore e vignettista per il settimanale Nameh Amir nella città di Arak, è stato raggiunto lo scorso 3 maggio dalla notifica di una condanna a 25 frustate per avere ritratto un parlamentare locale nelle vesti di calciatore in una vignetta. Il tribunale ha stabilito che Shokraieh aveva “insultato” il parlamentare, che ha citato in giudizio sia lui che il direttore del giornale. Quest’ultimo è stato assolto.
Seid Mohammad Mehdi Tabatabai, direttore del mensile Nasimebidari, il 30 aprile scorso ha ricevuto dal Ministero della cultura e della guida islamica la comunicazione che la sua testata era stata sospesa per due mesi dal procuratore di Teheran per avere omesso di rispettare le direttive del Consiglio superiore per la sicurezza nazionale.
Ogni settimana il consiglio invia alle testate un elenco di argomenti che vanno evitati, elenco che varia a seconda degli sviluppi politici nel paese. L’ultimo numero di Nasimebidari includeva un’intervista con l’ex presidente Mohammad Khatami, che è un riformista.
Reporter senza frontiere esprime la sua profonda preoccupazione per le condizioni di salute di Narges Mohammadi, giornalista e portavoce del Centro dei difensori dei diritti umani, che è stata arrestata lo scorso 21 aprile. E’ attualmente detenuta in isolamento nel braccio 209 del carcere di Evin, sezione controllata dal ministero della sicurezza, e la sua famiglia afferma che la donna soffre di una grave forma di esaurimento nervoso.
Fonte: Reporter senza frontiere