Morti in carcere a Kahrizak, per i responsabili 60$ di multa e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici | Iran Human Rights

Morti in carcere a Kahrizak, per i responsabili 60$ di multa e 5 anni di interdizione dai pubblici uffici

Il tribunale di primo grado in cui ha luogo il processo per le morti nella prigione Kahrizak ha rigettato le posizioni giudiziarie dei tre sospettati e successivamente li ha interdetti dai pubblici uffici per 5 anni. Con grande sopresa degli osservatori, Saeed Mortazavi, il principale sospettato, è stato dichiarato non colpevole per quanto riguarda l’accusa di “concorso di omicidio” e condannato a circa 60 dollari di multa per “falsa testimonianza”.

Il tribunale di Kahrizak ha portato avanti un processo senza che i testimoni dell’accusa siano mai stati chiamati nel corso delle 11 udienze e l’intero procedimento si è svolto a porte chiuse. Anche quando l’agenzia di stampa semi ufficiale Mehr ha pubblicato le decisioni del tribunale, la notizia è stata rimossa dal sito dell’agenzia dopo poche ore. Alcune fonti riferiscono che il pezzo è stato tolto per le pressioni del procuratore di Teheran e che i giornali sono stati messi in guardia dal pubblicare qualsiasi notizia sul caso.

Anche se l’accusa è rimasta in silenzio o comunque ha avuto la possibilità di fare brevissime dichiarazioni, Mohammad Aslani, l’avvocato di Mortazavi, ha dichiarato che lui e il suo cliente non hanno ancora letto le decisioni del tribunale, ma che faranno appello: “faremo appello qualsiasi sentenza riceva il mio cliente”.

Il processo riguarda l’omicidio di tre giovani, Mohammad Kamrani, Mohsen Rooholamini e Amir Javadifar, all’interno del penitenziario di Kahrizak nel 2009. Stando al rinvio a giudizio, Saeed Mortazavi era accusato di concorso in omicidio, in detenzione illegale e nella produzione di dossier falsi; Zare Dehnavi e Heydarifar erano invece accusati di concorso in detenzione illegale.

Mortazavi ha respinto ogni accusa e affermato che lui e gli altri sospettati non hanno mai commesso alcun reato e che non c’è uno straccio di prova che li potesse inchiodare. Alla terza udienza, il giudice li ha dichiarati colpevoli .

Dopo le contestate elezioni presidenziali del 2009, dozzine di manifestanti arrestati dalle forze di sicurezza sono stati trasferiti nel carcere di Kahrizak, un penitenziario di pessima fama a sud di Teheran. Secondo le testimonianze di molte persone in passato rinchiuse nella prigione, i detenuti erano sottoposti a torture fisiche e psicologiche e ad abusi sessuali.

I maltrattamenti e le torture hanno portato alla morte dei tre giovani. Le famiglie delle vittime hanno subito chiesto che i responsabili fossero messi alla sbarra. Il processo è arrivato tre anni dopo, a inizio 2013. La prigione di Kahrizak, una volta sotto il riflettore dei media, è stata chiusa nel 2010.

Fonte: International Campaign for Human Rights in Iran 

Iran Human Rights Italia Onlus è la sezione italiana di Iran Human Rights(IHR), organizzazione non governativa, apartitica e politicamente indipendente che ha sede a Oslo ed è attiva dal 2007.

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