I media iraniani hanno annunciato, il 16 dicembre, che l’Iran e l’Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e per la prevenzione del crimine (UNODC) hanno sottoscritto un nuovo accordo per 5 anni di cooperazione.
L’agenzia di stampa iraniana Fars riferisce che “l’ accordo è stato firmato dal Ministro dell’interno iraniano, Abdolreza Rahmani Fazli, e il Vice Segretario ONU e Direttore esecutivo dell’ UNODC, Yury Fedotov, in un incontro a Vienna, il 14 dicembre 2015″.
I dettagli della cooperazione non sono stati resi noti. Iran Human Rights (IHR) non è riuscita ad ottenere un commento in merito dall’ufficio dell’UNODC.
La cooperazione tra l’Iran e l’Ufficio delle Nazioni Unite è stata criticata da numerose organizzazioni per i diritti umani a causa dell’uso, da parte della Repubblica Islamica, della pena di morte per punire i reati di droga. I programmi dell’UNODC sono finanziati da diversi Paesi Europei.
Gruppi per i diritti umani, inclusa l’organizzazione Iran Human Rights, hanno preventivamente chiesto all’UNODC e ai paesi che finanziano i programmi contro la droga in Iran di condizionare i loro aiuti ad una moratoria sulla pena di morte per reati di droga. L’Iran è il paese con il più alto numero di condanne a morte per reati di droga. Secondo un rapporto di IHR, almeno 2500 persone sono state messe a morte dal 2010 ad oggi con l’accusa di reati di droga. La scorsa settimana IHR ha lanciato un ulteriore appello all’UNODC.
Fonte: Iran Human Rights