Il 27 maggio agenti di sicurezza avrebbero fatto irruzione nella casa di Ashkan Zahabian, ex studente dell’univesità di Mashhad e membro del Consiglio dell’organizzazione studentesca Daftar Tahkim Vahdat, arrestandolo. Il luogo di detenzione in cui sarebbe stato trasferito è la prigione di Mati Kola nella città di Bobol. A riferire la notizia è l’ International Campaign for Human Rights in Iran. Gli agenti si sarebbero presentati come impiegati della Compagnia Elettrica chiedendo di poter entrare in casa. Una volta all’interno hanno impugnato le loro armi e hanno aggredito Zahabian trascinandolo fuori dal letto e, impedendogli di rivestirsi, lo hanno portato via dalla sua abitazione.
“Un confronto particolarmente brutale e che appare ancora più incomprensibile se si considera che Zahabian è stato arrestato per iniziare a scontare la sua sentenza. Piuttosto che ufficiali dell’Unità di Esecuzione delle Sentenze, sono stati impiegati agenti dell’ Intelligence – riferisce la fonte vicina all’ International Campaign for Human Rights in Iran . “Alla famiglia di Zahabian apparsa in tribunale, gli ufficiali dell’ Unità hanno riferito di aver convocato lo studente per ben tre volte senza successo. I familiari hanno assolutamente smentito tali affermazioni sostenendo al contrario l’assoluta illegalità dell’arresto, effettuato senza alcun preavviso e in assenza delle necessarie convocazioni”
Nel luglio 2011 Ashkan Zahabian è stato condannato ad otto mesi di reclusione “per attentato alla sicurezza nazionale e propaganda contro il regime”. La sentenza è stata emessa dal giudice Bagherian. Già in precedenza, nel 2008, quando Zahabian era uno studente di chimica presso l’ Università Ferdowsi di Mashhad e membro dell’ Associazione Islamica del medesimo ateneo, fu sospeso per un semestre dalle attività accademiche per il suo attivismo. Quattro giorni dopo le contestate elezioni presidenziali del 2009, fu arrestato dal Ministero dell’Intelligence: agenti in borghese noti con il nome di Ansar-e Hezbollah lo picchiarono selvaggiamente durante l’arresto. Il 4 novembre dello stesso anno viene arrestato per la seconda volta e condannato, in absentia, a sei mesi di detenzione dal Tribunale Rivoluzionario di Babol. Al 2 maggio 2011 risale il suo terzo arresto in seguito al quale trascorre 43 giorni in isolamento e sotto costante interrogatorio nella prigione di Shahid Kachooei nella città di Sari, e poi viene trasferito in quella di Mati Kola a Bobol. Dopo i primi mesi di detenzione, Zahabian inizia un sciopero della fame in segno di protesta contro le sue condizioni detentive: nella sezione in cui si trova sono rinchiusi pericolosi criminali. Sebbene le sue condizioni di salute peggiorino, viene tenuto in isolamento. Dopo il suo rilascio, Zanabian è stato sottoposto a numerosi controlli medici e ha necessitato di cure per diverso tempo.
Fonte: International Campaign for Human Rights in Iran