Negli ultimi tre giorni, 6 detenuti sono stati impiccati nelle prigioni iraniane, uno è stato ucciso nella pubblica piazza, mentre un giovane ha visto la sua condanna a morte commutata in 5 anni di carcere, dopo l’applicazione dell’articolo del nuovo Codice Penale Islamico che riguarda i reati commessi da minorenni.
Secondo la testata iraniana Shargh, un ragazzo nel braccio della morte, minorenne al momento del reato , è stato sottratto al boia dopo che le autorità hanno applicato al suo caso l’Articolo 91 del nuovo Codice Penale Islamico. L’articolo recita: “In caso di reati punibili con hadd o qisas, se il minorenne non si rende conto della natura del crimine commesso o se c’è incertezza sul suo completo sviluppo mentale, a seconda dell’età, sarà condannato alle punizioni descritte in questo capitolo”.
Il ragazzo aveva dichiarato: “Eravamo seduti al parco e bevevamo alcol quando un giovane si è avvicinato e ha tentato di rubarci il cellulare. Ho opposto resistenza e lui ha tirato fuori un machete per accoltellarmi. Sono riuscito a prendergli l’arma e l’ho colpito. Sono io che l’ho portato in ospedale”. Le autorità hanno commutato la sua condanna a morte in 5 anni di carcere e a una serie di frustate per aver consumato alcool.
Rauf Hassani, un prigioniero condannato per omicidio, è stato impiccato dalle autorità iraniane nella mattinata di mercoledì 16 settembre nel penitenziario centrale di Sanandaj. Durante gli interrogatori e il processo, Hassani ha dichiarato che si è trattato di un colpo accidentale di pistola, come inizialmente confermato da un testimone oculare, che poi ha improvvisamente cambiato la sua versione dei fatti. Rauf Hassani ha trascorso 13 anni consecutivi in carcere: è stato arrestato quando aveva 22 anni, impiccato a 35.
Nella stessa giornata, cinque prigionieri condannati per omicidio sono stati impiccati nel carcere Rajai Shahr. Due di loro, secondo fonti di Iran Human Rights, si chiamavano Davoud Alambeigi e Morteza Ahmadbeigiha. Tre giorni prima, i detenuti, assieme ad altri 5 carcerati, erano stati trasferiti in isolamento in attesa dell’esecuzione. Cinque di loro sono stati graziati dai familiari delle vittime.
Sempre il 16 settembre, Saeed Zargari, condannato per furto, sequestro e omicidio di un bambino di 7 anni, è stato impiccato in pubblico ad Ardestan, nella provincia di Isfahan. Secondo il procuratore di Ardestan, Saeed Zargari, arrestato nel 2013, dopo una lite per questioni di soldi con il padre del bambino, aveva rapito il minorenne e lo aveva nascosto nel bagagliaio della propria auto, lì dove è stato trovato morto.
Fonte: Iran Human Rights 1 – 2 – 3 – 4